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L'INVENZIONE DELLA RADIO

                                                                            INIZIO' TUTTO DA

                                 GUGLIELMO MARCONI

 

                                                  Inventore italiano (Bologna 1874-Roma 1937).

 

Intuì per primo la possibilità di utilizzare le onde elettromagnetiche per trasmettere messaggi a distanza senza collegamenti con fili. Nei suoi primi esperimenti, realizzati fra il 1894 e il 1895 nella villa paterna di Pontecchio, pose le basi per la trasformazione degli esperimenti scientifici di Hertz in un primitivo sistema di telegrafia senza fili: a questo scopo perfezionò l'apparato trasmittente e quello ricevente mediante l'impiego dell'antenna, inventata dal russo A. S. Popov e del rivelatore di onde elettromagnetiche, il coherer, realizzato dal francese E. Branly. Queste sue prime esperienze, durante le quali trasmise segnali percepibili fino a 2400 m di distanza, attrassero l'attenzione di sir W. H. Preece, ingegnere capo dell'English Postal Telegraph, che lo invitò in Inghilterra, dove il 2 giugno 1896 ottenne il brevetto del suo sistema di trasmissione telegrafico. L'anno successivo estese la portata delle comunicazioni e riuscì a trasmettere segnali tra La Spezia e una nave a oltre 15 km di distanza; a Londra nel 1897 fondò la Wireless Telegraph and Signal Co., trasformata nel 1900 in Marconi's Wireless Telegraph Co., che raccolse rapidamente un gruppo di ricercatori cui si devono alcuni dei più importanti perfezionamenti del nuovo sistema telegrafico, primo fra tutti l'apparato sintonico che eliminò l'interferenza tra più stazioni emittenti. Negli anni successivi realizzò altri spettacolari esperimenti, tra cui, negli Stati Uniti, la trasmissione dei risultati elettorali del 1900 e la trasmissione dei tre punti, simbolo di S nell'alfabeto Morse, tra Poldhu, Cornovaglia, e San Giovanni di Terranova che costituì, il 12 dicembre 1901, il primo collegamento radiotelegrafico attraverso l'Atlantico. Nel 1904 ottenne dalle poste inglesi l'esclusiva per la trasmissione di messaggi commerciali su navi di linea e, nello stesso anno, inaugurò il primo servizio di agenzia giornalistica mediante telegrafia senza fili sulle navi della Cunard Line. Nel 1909 gli fu assegnato, insieme a K. F. Braun, il premio Nobel per la fisica, in riconoscimento dei loro contributi allo sviluppo della telegrafia senza fili. Durante la prima guerra mondiale Marconi, arruolato come ufficiale di marina, ebbe modo di dimostrare le possibilità di impiego militare delle radiocomunicazioni. In seguito si dedicò al perfezionamento dellaradiotelegrafia e della nascente radiofonia viaggiando sul panfilo-laboratorio Elettra; compì esperimenti sulle onde corte e cortissime, anche in riferimento al loro impiego in medicina e sulla trasmissione a fascio d'onde. Ebbe riconoscimenti e investiture: la nomina a senatore (1914) e il titolo di marchese (1929), la presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche (1928) e dell'Accademia d'Italia (1930).

La sua invenzione fu sempre più ampliata e sperimentata sia in ambito militare ma utilizzando i molti appassionati dell'etere checon i loro intuiti hanno sperimentato su questo fenomeno sino arrivare ai mezzi di comunicazione di oggi.   Questo è cio' che insegna la storia, ma ci sono delle controversie nel definire chi è il vero inventore , in molti asseriscono che l'inventore del principio delle comunicazioni è Nikola Tesla. Qui di seguito ciò che si trova via web di questa controversia. 

 

 

               Nikola Tesla e Guglielmo Marconi.

                      Chi ha inventato la Radio?

http://etleboro.blogspot.it/2007/06/nikola-tesla-e-guglielmo-marconi-chi-ha.html


Molti sono gli errori che un libro di storia contiene, e molti sono i fatti che esso racconta con imprecisione e falsità, riportati poi all'infinito e divenendo così cosa certa e legge. L'invenzione della radio è uno dei quei casi in cui la scienza ufficiale ed accademica tramanda da sempre come un'invenzione di Marconi, ma le prove conducono a tutt'altre conclusioni. Esistono documenti, tra brevetti, disegni e rapporti processuali, che dimostrano invece che la radio è un'invenzione la cui paternità è da attribuire a Tesla, mentre il semplice sviluppo dell'invenzione a Marconi. Giuglielmo Marconi ha infatti appreso, dopo aver frequentato il laboratorio di Tesla, la scoperta, l'ha sviluppata modificandola, e poi l'ha lanciata come propria: la sua invenzione è stata ben presto finanziata dalle grandi imprese che hanno così sostenuto la pubblicità della scoperta di Marconi. La proprietà intellettuale della radio è stata dimostrata dallo stesso scienziato Nikola Tesla dinanzi dinanzi alla Corte del Tribunale degli Stati Uniti, ottenendo una sentenza passata in giudicato che conferma la paternità dell'invenzione davanti ad un collegio di accademici. I fatti sono chiari e sono i seguenti.
Nel 1893 inizia la carriera di Tesla con il suo esperimento sui meccanismi ad alta frequenza: scopre il wireless, ossia un metodo di trasmissione dell'energia via etere, e all'interno dei suoi articoli e dei suoi progetti egli stesso ha descritto la sua prima radio nei dettagli. Nel 1895 Marconi presenta la radio a Londra come propria invenzione: l'apparecchiatura presentata è infatti la stessa che Tesla aveva già scritto dei suoi progetti, come gli era stato fatto notare, rispondendo che non avesse letto quegli scritti nonostante fossero stati tradotti in molte lingue. Nel 1897 viene registrato il primo brevetto a nome di Nikola Tesla sulla radio con il codice Patent No. 645576. Negli anni successivi Tesla ha costruito la prima nave a telecomandata, registrandone il brevetto come Patent No. 613809 (1898), poi la grande stazione a trasmissione di onde radio di Colorado Springs (1899), cominciando i suoi esperimenti sul trasporto dell'energia tramite etere, e riportando sul suo diario i risultati ottenuti volta per volta. Nel 1900 Marconi comincia a vendere la sua apparecchiatura radio: ed così che Tesla si decide ad intentare un processo contro di lui per rivendicarne la paternità. Nell'anno successivo Tesla continua i suoi esperimenti sulla trasmissione via etere dell'energia elettrica, costruendo la sua più grande opera, la torre di Wanderclyffe in grado di inviare messaggi nell'intero globo. Nello stesso anno Marconi (nel 1901) ha trasmesso il primo messaggio via radio ad una stazione posizionata nell'altra parte dell' Atlantico, impressionando l'opinione pubblica e il mondo industriale con un sistema che avrebbe rivoluzionato le telecomunicazioni e la stessa economia. Tuttavia nessuno sapeva che Marconi aveva dato vita ad un apparecchio che era stato progettato nonché registrato da Tesla con il brevetto No. 645576 nel 1897. Per tale motivo lo scienziato italiano si è presentato al mondo intero come inventore della radio, beneficiandone anche dei relativi diritti di proprietà dell'invenzione.
Allo stesso tempo, nel 1917, all'interno dell'articolo "Electrical Experimenter" Tesla ha presentato un sistema in grado di localizare gli oggeti di metallo tramite il rifletto dei segnali radio, dando così vita al radar. È chiaro che esiste una sorta di parallelismo tra l'attività di Tesla e quella di Marconi, il quale si è limitato invece a riprodurre ciò che aveva appreso dopo aver frequentato, come assistente, il laboratorio dello scienziato serbo. Tuttavia, mentre Tesla ha perfezionato ed ampliato sempre più la sua scoperta, Marconi si è limitato a beneficiare dei frutti della sua ipotetica invenzione, entrando nel mondo accademico internazionale come profeta di una nuova scienza.
Solo nel 1943, nove mesi dopo la morte di Tesla, la Supreme Patent Court of the USA decise che era Nikola Tesla il padre della trasmissione wireless trasmissione e della radio: la sentenza infatti affermò che il brevetto di Marconi Patent (No. 763772 del 1904) non aveva nulla di nuovo rispetto al brevetto già registrato e pubblicato a nome di Nicola Tesla, considerando inoltre che Marconi ha reclamato che non sapeva nulla del brevetto già esistente.

I disegni ufficiali di Tesla furono poi pubblicati nel 1893, due anni prima dalla presentazione ufficiale di Marconi .

A testimonianza del riconoscimento che il mondo accademico diede alle scoperte di Tesla, occorre citare lo scienziato Alexander Popov che, davanti al Congresso di Ingegneria Elettronica russa del 1900 affermò che " le trasmissioni e i segnali di ricezione di Marconi non sono nulla di nuovo, in America uno scienziato ben più famoso, Nikola Tesla, ha fatto lo stesso esperimento nel 1893”. James Wait a proposito del progetto statunitense USA delle radio comunicazioni a bassa frequenza all'interno dei sommergibili ha dichiarato che "le scoperte e le stesse previsioni dello sviluppo della scienza di Nikola Tesla creeranno un sistema di comunicazione basato sul grande Colorado Springs, ma purtroppo i suoi sponsor hanno smesso di supportarlo finanziariamente. Gli esperimenti di Tesla sono l'inizio e la base da cui partire per lo sviluppo in futuro delle comunicazioni a bassa frequenza".
B.A. Behrend, famoso scienziato americano, affermò inoltre che il suo collega Nikola Tesla aveva scoperto qualcosa di completamente nuovo, e occorre ben controllare che i brevetti pubblicati da altri siano già esistenti e siano già stati registrati con il nome dello scienziato serbo. Edwine Armstrong, che ha avuto modo di lavorare con Tesla, dopo aver avuto l'assegnazione del Premio Nobel ha dichiarato:"Io credo che il mondo dovrà aspettare ancora molto tempo per vedere realizzato il progresso e le visioni di Tesla".

 

articolo web:-http://etleboro.blogspot.it/2007/06/nikola-tesla-e-guglielmo-marconi-chi-ha.html

 

                                                                              I RADIOAMATORI

 

Il radioamatore è una persona autorizzata alla trasmissione, ovvero che ha conseguito la cosiddetta "patente" e la successiva "autorizzazione generale".

 

Come ottenere questo? Occorre anzitutto acquisire un minimo di conoscenza della radiotecnica necessaria per ottenere la patente, che consente l'utilizzo di tutte le frequenze assegnate internazionalmente al Servizio di Amatore.

 

Ci si deve possibilmente familiarizzare con le abitudini dei radioamatori, e per farlo la cosa migliore è l'ascolto delle gamme radiantistiche.

 

Riferendoci alla normativa in vigore in Italia, se non si può ottenere subito l'autorizzazione generale (per esempio non avendo ancora compiuto 16 anni) è conveniente iniziare ad ascoltare i messaggi delle stazioni radioamatoriali e per fare ciò non occorre alcuna autorizzazione.

 

Le stazioni di ascolto (dette anche SWL: Short Wave Listener) se iscritte all'A.R.I. hanno anch'esse diritto alla spedizione gratuita delle cartoline di conferma (QSL) da e per tutto il mondo, tramite le numerose  Sezioni A.R.I. stesse e le associazioni degli altri Paesi. Per questo scopo l'A.R.I. assegna ai propri soci che ne fanno richiesta un nominativo di stazione di ascolto.

 

Per imparare il codice Morse (oggi non più obbligatorio in Italia al fine di conseguire la licenza, ma pur sempre un validissimo modo di comunicazione) è bene affidarsi ad un amico competente o ad una Sezioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TEAM
PIERO ZITO IW9GXQ

                     IW9GXQ

La passione per il radiantismo iniziò all'eta di 20 anni circa, (un mondo nuovo per me), iniziai a seguire gli insegnamenti di un vero amico radioamatore della Calabria che mi impartì le prime nozioni per poter conoscere il misterioso mondo dell'etere e mi indirizzò a studiare e sostenere gli esami di radioamatori. Dopo qualche anno riuscì a prendere la patente di radioamatore ed avere il mio primo nominativo IW8QKM. Mi sono subito appassionato alla costruzione di sistemi di antenne che colivo sino ad ora. Trasferitomi dopo molti anni in Sicilia, mi fu assegnato l'attuale nominativo ed ho conosciuto dei bravi OM ( devo dire un Grazie a Mario Scaffidi IT9ZRV) che, mi ha insegnato altro come farmi gli accordatori di antenne e altri piccoli strumenti utili al radioamatore.In questo sito ne illustro alcuni dei miei manufatti e anche di altri bravissimi radioamatori nel mondo che, partecipano  con le loro sperimentazione a mandare avanti l'attuale tecnologia di comunicazione. Buona visione Piero Zito

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